Introduzione
Nonostante il sistema operativo Linux non necessiti di una deframmentazione di routine a differenza di quanto accade per Windows, delle volte può tuttavia andare incontro a un rallentamento e, in questa circostanza risulta utile eseguire tale procedura sull'hard disk. L'operazione tra l'altro è differente rispetto ad altri sistemi operativi poiché cambia il modo di immagazzinare dati; infatti, ad esempio Windows li accumula, mentre Linux li inserisce in maniera automatica in una parte di memoria libera. In riferimento a quanto sin qui premesso, ecco una guida con alcuni utili consigli su come fare la deframmentazione su Linux.
Occorrente
- Dispositivi multimediali
- Accessori informatici
Attendere la deframmentazione automatica
Innanzitutto bisogna sapere che per gestire i dati di Linux l'operazione è decisamente più razionale; infatti, dopo un certo numero di partenze del sistema operativo in automatico basta attendere un processo di deframmentazione dell'hard disk, anche se di ciò è possibile accorgersene solamente andando a visualizzare i processi attivi in quel determinato momento. Inoltre, a differenza di Windows che durante la procedura di deframmentazione impiega moltissime risorse e non consente quindi di utilizzare altri programmi, Linux invece lo fa in maniera automatica, silenziosa, periodica e senza intralciare il lavoro che si sta svolgendo.
Effettuare l'analisi dell'hard disk
Per riuscire ad effettuare un'analisi dell'hard disk su Linux e per controllare poi la presenza di eventuali errori, l'operazione è possibile e va eseguita prima che la deframmentazione parta in automatico. Per fare ciò, bisogna quindi andare al terminale e digitare il seguente comando: sudo fsck -yvf /dev/sdaXY, dove la X è la lettera dell'hard disk e Y il numero della partizione che va analizzata. La sintassi ?YVF nello specifico sta a significare che Y segnala eventuali errori, V scrive sul terminale le operazioni che si stanno facendo e F corregge gli errori trovati.
Eseguire la deframmentazione manuale
Attraverso il suddetto comando è possibile inoltre evidenziare e risolvere la maggior parte dei problemi che si possono riscontrare su un hard disk che gira sotto Linux. Tuttavia nel caso in cui il sistema operativo in oggetto risultasse particolarmente lento, è importante sapere che si può provare a eseguire una deframmentazione manuale. Questa operazione è particolarmente necessaria quando nel computer è installato anche Windows. In riferimento a quanto appena premesso, vediamo quali sono le operazioni da eseguire.
Avviare il CD in modalità live
La prima cosa che bisogna sapere per portare a buon fine quanto descritto nel passo precedente della presente guida, è che esiste un'applicazione ufficiale per poter deframmentare Linux. Infatti, ritorna utile quando lo spazio disponibile è poco e le applicazioni girano più lentamente. Inoltre tutte le operazioni come scaricare video, filmati, programmi, fotografie riempiranno in breve tempo lo spazio disponibile dell'hard disk. Da ciò si evince che la suddetta applicazione è molto utile in quanto consente di fare la deframmentazione su Linux semplicemente spegnendo il sistema operativo e avviarlo dal CD in modalità live.
Digitare una stringa di comando
Per completare l'operazione con il CD in modalità live, a questo punto sarà necessario aprire una finestra del terminale e digitare la seguente stringa di comando: fsck - NVF /dev/hdax, dove hdax è il nome del disco rigido o della partizione da deframmentare. Qualora non si conoscesse questo dato, al posto di hdax bisognerà mettere ls dev per poterlo cercare e, successivamente, se si vuole deframmentare l'intero hard disk bisognerà scrivere sda.
Analizzare una singola directory
A margine di questa guida vale la pena aggiungere che in presenza di un sistema operativo Linux e qualora si voglia analizzare soltanto una singola directory, è possibile farlo utilizzando la stringa: "home" invece di "dev / sda". Infine va detto che se si dispone si un SSD non è il caso di preoccuparsi più di tanto, poiché la deframmentazione non ha alcun senso quando si usano dischi rigidi di tipo magnetico come i CD.