Differenze tra bluetooth e infrarossi
Introduzione
In questo mondo sempre più evoluto e alla ricerca di nuove tecnologie da lanciare sul mercato, accade sempre più spesso di incappare in termini e modi di dire del tutto sconosciuti e singolari. La maggior parte dei casi, inoltre, sono neologismi creati per uno specifico motivo o scopo e, soprattutto, in una lingua che non è la nostra, l'inglese. Non fanno differenza due termini che prevalentemente nell'ambito della telefonia, ma non solo, hanno preso posto nel nostro vocabolario comune da ormai molti anni. Da quando ormai le dimensioni, le funzioni e le caratteristiche degli antichi cellulari di una volta si sono evolute, sentiamo uscire, soprattutto dalla bocca dei giovani, parole come Bluetooth e Infrarossi. Queste due parole fanno parte di quell'ambito della moderna telefonia cellulare che riguarda lo scambio e il passaggio di informazioni, immagini, dati o musica da un dispositivo all'altro senza il supporto di nessun cavo. Non sono però esattamente la stessa cosa. Andiamo allora a scoprire come funzionano e in particolare quali sono le maggiori differenze tra infrarossi e Bluetooth.
Le modalità di collegamento
La prima sostanziale differenza fra queste due tecniche di scambio dati presenti sui nostri dispositivi, siano essi computer, smartphone o altri generi di apparecchi, riguarda la modalità di collegamento. Se due dispositivi a infrarossi per procedere allo scambio devono essere collegati e accesi ma, soprattutto, affiancati per far sì che entrambi rilevino l'altro, con il bluetooth non accade questo. Saremo sicuramente facilitati, ma non svantaggiati, in quanto sono due metodi sicuri ed efficienti. Tutto ciò perché il bluetooth necessita solamente di essere acceso, e, una volta pronto, basta avviare la ricerca dell'altro terminale, selezionarlo e procedere al passaggio.
La distanza
L'altra cosa in cui differiscono queste due modalità è la distanza. Di cosa parliamo? Assolutamente niente di complicato. Si tratta, infatti, della distanza vera e propria che i due cellulari o altri apparecchi possono tenere fra loro sia per essere trovati dall'altro che per ricevere o mandare file. Anche in questo caso il più moderno bluetooth ci dimostra di avere la meglio. Due dispositivi a infrarossi, infatti, devono mantenere dall'inizio alla fine una posizione molto vicina, quasi affiancata, per far sì che il procedimento vada a buon fine.
Il suo fratello più evoluto, invece, ha distanze davvero maggiori. Il bluetooth, infatti, permette ai due possessori di scambiare dati fra loro anche se i due dispositivi non sono vicini o perfettamente allineati. In questo caso, infatti, il passaggio dei file avviene anche a distanze elevate (oltre 30 metri), soprattutto per quelli di ultima generazione.
La velocità di connessione
Un'altra sostanziale differenza sta in una componente davvero fondamentale, ovvero la velocità di connessione. In questo mondo in cui tutto e tutti sembrano andare sempre più di fretta, la tanto desiderata velocità ha un valore davvero importante nella moderna tecnologia. Nuovamente, però, chi la spunta tra i due è l'apparecchio dotato di bluetooth. Questo per il sostanziale fatto che l'infrarosso è stato inventato e lanciato sul mercato molto prima. Può raggiungere infatti una discreta velocità di trasmissione, dai 4 ai 16 Mb/s per dispositivi molto più rari e potenti. Gli apparecchi bluetooth, invece, sempre in continuo sviluppo e ammodernamento, partono da velocità ormai standard di 10 Mb/s fino a molto punte elevate e anche abbastanza diffuse di 24 Mb/s. Proprio la velocità rappresenta il campo in cui gli infrarossi si difendono meglio contro i moderni bluetooth, ma nonostante questo la superiorità delle nuove tecnologie risulta ben evidente.
Le applicazioni
A causa delle limitazioni sul posizionamento relativo dei dispositivi coinvolti, la trasmissione a infrarossi viene utilizzata principalmente nei sistemi che dovrebbero rimanere stazionari o che si muovono poco l'uno rispetto all'altro. Come è ormai noto, i telecomandi delle TV sono gli esempi più comunemente utilizzati di infrarossi. Oltre a ciò, la trasmissione a infrarossi viene utilizzata anche in mouse, tastiere e PDA wireless.
Nel mondo odierno di smartphone e tablet, il bluetooth è invece diventato sinonimo di condivisione wireless di dati. Viene anche utilizzato per una comunicazione senza fili tra un telefono e un auricolare, per eseguire lo streaming audio in altoparlanti abilitati e per connettività locale tra computer e molte altre applicazioni che richiedono la trasmissione wireless dei dati.
Il principio di funzionamento
L'infrarosso utilizza il principio della radiazione elettromagnetica in cui la lunghezza d'onda della luce che emette corrisponde alla gamma di frequenza di 1 ~ 400 Thz, utilizzata ai fini della comunicazione su diversi schemi, come l'infrarosso vicino (0,75 - 1,4 um), l'infrarosso corto (1,4 um - 3 um), l'infrarosso medio (3 - 8 um), l'infrarosso lungo (8 - 15 um) e l'infrarosso lontano (15 um - 1000 um)
Il bluetooth utilizza invece la radiofrequenza di 2,4 Ghz (banda ISM), allocata per le scienze industriali e le applicazioni mediche che utilizzano il servizio di comunicazione a breve distanza.
Consigli
- Scegliere un dispositivo accessoriato bluetooth al posto di uno infrarossi per comodità e efficienza