Guida all'analisi di un database
Introduzione
Internet, software aziendali, pubblica amministrazione, gestioni bancarie. Al giorno d'oggi il flusso di dati da gestire all'interno di un database è molto più significativo che in passato. Di conseguenza, diventa quindi fondamentale una corretta gestione dei dati memorizzati in un database. Prima di tutto, però, è importante riuscire a capire come e quali dati bisogna memorizzare. Vediamo quindi una guida all'analisi di un database, dalla selezione delle informazioni da salvare alla gestione vera e propria del database stesso.
Occorrente
- PC
- Connessione Internet
- Programmi di elaborazione e gestione di database (Microsoft Access, Microsoft Excel ecc...)
La selezione delle informazioni da memorizzare
Per prima cosa prendete carta e penna. Create un elenco con tutte le informazioni da memorizzare, ricordandovi di evitare dati poco utili o dati ridondanti che non forniscono informazioni aggiuntive. Se così fosse, si sprecherebbe memoria a discapito di una cattiva organizzazione del database. Ma effettivamente, quali sono i dati che vi interessa memorizzare? La risposta dipende dal tipo di applicazione che si sta creando e dal tipo di utenti che dovranno usufruire di tale servizio. Se ad esempio state creando un software di booking (prenotazioni) destinato a strutture turistiche come i B&B, allora i dati da gestire sono il numero e il tipo di stanze (singola, doppia ecc...), la presenza di bagno privato o condiviso, la disponibilità delle stanze nella struttura e così via.
La creazione di tabelle apposite
Una volta scelte le informazioni che il database dovrà gestire, andrete a creare le giuste tabelle in cui contenere i dati. Non è consigliato inserire tutte le informazioni all'interno di una stessa tabella, poiché creerebbe caos all'interno del database nonché difficoltà successive nelle query per l'estrazione delle giuste informazioni. Piuttosto è consigliabile dividere i dati in tabelle distinte, per poi unirle attraverso l'uso di chiavi esterne dette "foreign key". Ritornando all'esempio precedente, potreste usare una tabella per la gestione delle stanze presenti nella struttura indicando per ciascun vano il tipo e la disponibilità. Per una tabella del genere si userà un ID "_stanza" come chiave primaria. Ricordate inoltre che la chiave primaria dev'essere univoca. Ciò significa che all'interno del database non possono convivere due righe aventi la stessa chiave primaria.
L'utilizzo di chiavi primarie ed esterne
Ultimo consiglio è quello di utilizzare opportunamente chiavi primarie ed esterne. Ogni tabella deve disporre della sua chiave primaria, che può dotare di un unico campo o di un insieme di campi. Ciò che conta è l'unicità di tale chiave. Inoltre, il corretto utilizzo delle chiavi esterne permette una relazione corretta e più semplice tra le varie tabelle. La relazione può avvenire attraverso l'utilizzo della parola chiave "Join". Gestire un database è un lavoro che richiede un certo impegno e una certa dimestichezza con i computer. Altro fattore fondamentale è la pazienza, indispensabile al fine di riordinare al meglio tutto ciò che serve nella creazione di un database. Ricordate sempre che lo scopo finale di un database è quello di organizzare dati importanti in modo chiaro ed efficace, così da ritrovarli più facilmente per poi gestirli con molta più sicurezza. Abbiamo terminato la nostra guida sull'analisi di un database. Per ulteriori informazioni consultate il link: https://it.wikibooks.org/wiki/Strutture_dati_e_database/Creare_e_gestire_un_database.
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Consigli
- Se non foste particolarmente pratici nella creazione e gestione di database informatici, rivolgetevi ad un esperto o a persone con più competenza di voi.
- Un aiuto fondamentale arriva direttamente dalla rete. Cercate online guide e video tutorial sulla creazione e sulla gestione dei database. Vi risulterà molto più semplice imparare le nozioni di base utili al raggiungimento del vostro scopo.